I nuovi episodi di One Piece arrivano in Italia! Dal 20 ottobre la saga di Punk Hazard: dettagli, piani Mediaset e adattamento fedele

Nuovi episodi di One Piece - Punk Hazard su Italia 2 dal 20 ottobre

È infine giunta la notizia che attendevamo da anni: i nuovi episodi di One Piece arrivano ufficialmente in Italia, e la data è vicinissima!

Il canale che ospiterà la serie è Italia 2. Gli inediti avranno inizio mercoledì 20 ottobre 2021, e verranno trasmessi 3 nuovi episodi ogni mercoledì alle 21:10 (al loro termine, 2 inediti della seconda stagione di Fire Force, spostata a causa degli ascolti bassi).

La qualità dell’immagine sul canale subirà un aumento per la nuova tecnologia di digitale terreste, ma almeno per ora, non dovrebbe passare in HD. In ogni caso, gli episodi dovrebbero essere disponibili per alcune settimane dopo la trasmissione su Mediaset Play, e lì saranno in alta definizione.

Con tutta probabilità, il blocco consisterà in tutti i 49 episodi della saga di Punk Hazard, per una trasmissione di 16-17 settimane. Naturalmente, in base agli ascolti o a decisioni interne, la programmazione può subire modifiche. Per un eventuale prosieguo c’è da attendere, ed è presto per avere notizie… Ma possiamo provare a ragionarci su, e a prevedere un po’ il futuro.

I piani di Mediaset: il futuro di One Piece… e gli altri

Dopo una crisi lunga e profonda, il 2021 è stato un anno di ripresa lenta ma continua per il mercato degli anime doppiati in italiano. Da Bleach su Amazon Prime Video ai mille annunci di Yamato Video, c’è stata finalmente carne al fuoco – ricordiamo che, fino all’anno scorso, i doppiaggi di un anno intero si contavano sulle dita di una mano.

Che lo vogliamo o no, comunque, è ancora la TV il mezzo più decisivo. Per questo, la notizia più importante è stata quella che non ci aspettavamo, cioè Mediaset che torna a puntare sulle serie animate giapponesi. Con questo annuncio come culmine, possiamo vedere il pattern seguito nel 2021 da Italia 2 per le trasmissioni del mercoledì ore 21:10.

  • Marzo – Maggio: My Hero Academia (1° TV, 5 episodi, blocco di 50)
  • Maggio – Luglio: Naruto Shippuden (1° TV, 5 episodi, blocco di 45)
  • Settembre – Ottobre: Fire Force (1° TV, 5 episodi, blocco di 30)
  • Da ottobre in poi: One Piece (1° TV, 3 episodi, blocco di 49), poi Fire Force (1° TV, 2 episodi, blocco di 18)

Ricordando che nel frattempo la seconda metà di Captain Tsubasa è andata in onda (con felice conclusione su Italia 1), possiamo apprezzare come per quasi un anno Mediaset abbia dato agli anime una continuità. Intendo che la trasmissione di una serie (per quanto possa dare gioia) non è più stata singola, bensì inquadrata in una visione più futura: pensare, ad esempio, di prevedere altri anime a conclusione di MHA, o di trascinare la fascia del mercoledì anime dalla primavera fino all’autunno. Anche quando Fire Force ha deluso in termini di ascolti, inserendo (probabilmente in anticipo) i nuovi episodi di One Piece.

Il palinsesto programmato per l’autunno di Italia 2 prevedeva Fire Force fino a fine novembre. Visti i bassi ascolti, è stato in parte rimpiazzato da un arrivo anticipato di One Piece.

L’arrivo immediato dei nuovi episodi di One Piece, nello stesso slot, è un buon segno di fiducia, sebbene vada preso per le pinze. In breve, non importa la singola attesa per il singolo anime che vi piace. La sopravvivenza del mercato anime passa per la TV, e in TV conta che una fascia oraria resti sempre presente nella stessa posizione, perché l’abitudine fa aumentare gli spettatori. Se l’appuntamento del mercoledì sera prosegue, anche alternando prime TV e repliche, il futuro diventa più roseo e Mediaset acquista più anime. I 4 blocchi consecutivi di prime visioni riportati sopra sono un’ottima notizia per un mercato che viene da un buco nero.

Ci sono speranze che abbiano deciso un piano più lungo del solito o, almeno, che si aggiorni in caso di esiti positivi. MHA e soprattutto Naruto hanno fatto molto bene, il che ha portato a prevedere uno slot per Fire Force (che purtroppo ha fatto male) e One Piece (che speriamo farà bene). Se il trend conferma anche in futuro più risultati buoni che cattivi, Mediaset continuerà l’esperimento del mercoledì coi seguiti di questi anime, e speriamo anche con altri.

In conclusione, per quanto riguarda i seguiti di One Piece, molto dipende dagli ascolti di questo blocco: se andasse come Naruto o anche meglio, potremmo vedere un anticipo sui tempi. Ricordiamo che, nell’ultimo periodi, il tempo medio per ottenere per ottenere un nuovo blocco da 50 episodi è di circa 2 anni (è alto, ma oggi è la normalità). Comunque, anche una serie gigantesca come One Piece non può sopravvivere basandosi solo su se stessa. Sarebbe importante, per esempio, inserire anche serie per ragazzi più commerciali (sullo stile di Beyblade o Yu-Gi-Oh!): danno varietà e fanno ascolti tra nostalgici e bambini. I grandi appassionati invece sono già lì, devono continuare a sostenere consapevolmente gli ascolti – e da loro riprendiamo il discorso.

Adattamento, doppiaggio e fedeltà all’originale: cosa sappiamo (e una breve storia)

Ho menzionato la lenta ma buona ripresa del mercato anime, e alla sua base c’è l’amore verso l’arte del doppiaggio, nonché l’apprezzamento della qualità dei doppiatori, da parte di spettatori molto appassionati ed esperti di anime.

Essi sono il pubblico più importanti per il mercato anime. Condividono le notizie, attendono gli arrivi, creano hype nelle community, seguono i doppiatori su internet, e soprattutto acquistano i prodotti (home video e gadget). Se il mercato trova abbastanza acquirenti di questo genere, può guadagnare e proliferare. Ma solo a patto di accontentarli: loro esigono, giustamente, un elevato livello qualitativo degli adattamenti. Non si parla di doppiaggio (i nostri doppiatori sono quasi sempre eccellenti), ma di localizzazione. Dare a un personaggio apparso 200 episodi prima la stessa voce, rispettare la pronuncia di un nome, usare una traduzione consistente nel tempo, insomma i piccoli dettagli che possono essere compresi solo da chi ne conosce.

Ecco perché stanno entrando in gioco dei professionisti che sono anche appassionati del settore. In questo caso, dell’adattamento dei nuovi episodi si è occupata Botteganimazione, azienda che include persone affettivamente legate al brand One Piece.

In conclusione, cosa sappiamo finora? Per questioni contrattuali, lo staff di Botteganimazione non può far trapelare molti dettagli, ma i primi titoli e il trailer di Italia 2 (riportato sopra) confermano la punta dell’iceberg. Nei nuovi episodi di One Piece, è ufficiale che potremo ascoltare Luffy al posto dell’italianizzato Rubber! Per il resto staremo a vedere, ma intanto ci fidiamo quando ci dicono che l’adattamento sarà “molto fedele all’originale”.

AGGIORNAMENTO – Dopo alcune puntate possiamo vedere le novità dell’adattamento:

  • Come preannunciato, Rubber è diventato Luffy;
  • Usopp viene ora pronunciato Usop e non più Asop;
  • Gli ex Frutti del Mare ora sono Frutti del Demone (ricordiamo che il carattere, in giapponese, può voler dire sia diavolo sia demone, quindi la dicitura è alquanto corretta);
  • Le censure sono state notevolmente ridotte, soprattutto nei dialoghi, limitandosi solo a poche situazioni o parole.

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